Uno sguardo ai luoghi > Collezioni Comunali d'Arte > Marco Bruto e Muzio Scevola

Giacomo De Maria
(Bologna, 1762 - 1838)
Bruto condanna i suoi figli , 1797 ca.
stucco
collocazione originaria

 
Questa coppia di bassorilievi con episodi di storia romana fu eseguita dallo scultore neoclassico Giacomo De Maria per essere collocata sopra due delle porte della Galleria Vidoniana, ai lati della nicchia con la raffigurazione del Genio. Nella prima scena è raffigurata la devozione allo Stato di Marco Bruto, che antepose il suo ruolo politico all’affetto familiare, condannando a morte i due figli che avevano infranto la legge. Nella seconda è raffigurato Muzio Scevola che pone sopra un braciere ardente la mano destra. Davanti a lui siede Porsenna, il tiranno etrusco che avrebbe dovuto eliminare, mentre sulla sinistra un guerriero porta via il corpo senza vita del cortigiano ucciso dall’eroe al posto del re. I temi iconografici - Bruto e Muzio Scevola - sono tratti dalla storia di Roma repubblicana, referente ideale del pensiero illuminista e giacobino, secondo il quale all’arte era affidato il compito di spingere all’esercizio della virtù mediante la rappresentazione di temi esemplari ed edificanti. In questo caso la collocazione nella Sala Vidoniana, snodo tra gli appartamenti destinati ai membri del Direttorio, nel nuovo allestimento del palazzo Pubblico approntato in età Cispadana (1797), appare quanto mai appropriata.
 

Giacomo De Maria
(Bologna, 1762 - 1838)
Muzio Scevola, 1797 ca.
stucco
collocazione originaria

 

 

 

 

 


PANOPTICON DI BOLOGNA è un progetto di ALBERTO MARTINI.
Per ogni utilizzo delle immagini qui pubblicate è fatto d’obbligo citare la fonte e l'autore della fotografia.

Questo sito è di proprietà di Alberto Martini
Le foto sono di proprietà dei singoli autori
Credits e ringraziamenti